«Sto trasformando l’azienda di famiglia e so bene che non è quella che vorrebbero i miei genitori. Non sto seguendo esattamente le loro orme: loro sono stati grandi “industriali del materasso”. Ma io non lo sono. E mai più vorrò esserlo. Perché, per un certo periodo, ho voluto, intensamente, esserlo. Quando, nel dicembre del 2002, mi sono trovato di fronte al bivio, “tradire” l’azienda di famiglia per un posto di lavoro prestigioso alla Bosch - dove, alla fine, però, avrei rischiato di essere un “numero” - oppure rimanervi, ho scelto per la Dormiflex. Ora sento che devo proseguire nell’opera di trasformazione di un’eredità, ai miei occhi grandissima, verso un modello di azienda diverso e più adeguato al momento che sta attraversando l’economia e il nostro settore, ma anche più attinente alle mie inclinazioni: un’impresa digitale, multilingue, multi-Paese. È giunta l’ora di rompere gli indugi e di scommettere fino in fondo sull’azienda dei miei sogni, secondo un piano che mi sta diventando sempre più chiaro. È cominciata la maratona della Dormiflex».