L’enorme successo di Cinquanta sfumature di grigio va oltre il caso letterario, che neppure c’è. Da quel punto di vista i tre romanzi sono scritti male, zeppi di ripetizioni e di stereotipi. Eppure oltre 100 milioni di persone, in maggioranza donne sopra i trent’anni, hanno letto questi romanzi erotici sadomasochistici e l’hanno amati. Che cosa hanno di speciale le Cinquanta sfumature? Che cosa evocano? Perché alle donne piace leggere una narrazione che mette in scena l’accettazione e l’inflizione volontaria del dolore?
Eva Illouz, una delle più importanti sociologhe contemporanee, cerca di rispondere a questi interrogativi in un saggio che è un gioiello di analisi culturale. Studiosa delle connessioni tra emozioni, cultura e società, la Illouz affronta l’analisi del caso in una prospettiva femminista-sociologica. Le Cinquanta sfumature sono diventate un bestseller perché prospettano una soluzione di fantasia ai dilemmi della vita reale delle donne e, come un manuale di auto-aiuto, danno loro gli strumenti per affrontare i problemi della sessualità moderna, del desiderio, dell’autonomia e del rapporto con l’altro genere.