Mila Vasquez ingaggia una partita con le tenebre, le stesse che hanno messo radici dentro di lei
«Quando esce un suo nuovo libro non si può non segnalarlo: Il suggeritore, il suo precedente romanzo, è stato il thriller italiano più venduto nel mondo. Una lettura mozzafiato. »
Grazia - Valeria Parrella
«Carrisi riesce a tenere la tensione pagina dopo pagina senza ricorrere alla violenza e al sangue, ma insinuando nel lettore il dubbio che ciò che legge potrebbe succedere davvero.»
il venerdì - la Repubblica - Brunella Schisa
«Un romanzo che è un concentrato di inquietudini e suspense che ha come tema centrale le persone che scompaiono.»
il Giornale - Luca Crovi
«Missione compiuta. Donato Carrisi ci rispedisce nell’universo de Il suggeritore, questa volta per confrontarci con il mistero della sparizione. Un meccanismo da page turner perfetto. »
Rolling Stone - Massimo Rota
«Il thriller puro. Quello di Donato Carrisi è il thriller come dovrebbe essere: una caccia all'ultimo sangue contro il Male, pur consapevoli che quel male si annida dentro di noi...»
TTL - La Stampa
«Hai mai desiderato scomparire?»
C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano.
Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato.
Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini.
Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale... Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.